PERCHÉ LA LEGA SUD

 

Dal 1860 in poi il Sud ha perso risorse, vigore, forza e prosperità: Il governo unitario, per mezzo dl una politica economica tesa esclusivamente a favorire il Nord, l’alta finanza e il gran capitale, ha ininterrottamente succhiato le nostre energie e sfruttato il nostro popolo, squilibrando pesantemente lo sviluppo delle diverse parti della penisola.

Fin dai primi giorni dello Stato unitario (ma la "pratica" iniziò già con don Liborio Romano) politici e ministri di Napoli e dell’Italia meridionale si sono accordati con i Savoia e con la camorra per garantirsi una nicchia di potere ai danni della collettività.

Gli uomini del Mezzogiorno eletti in Parlamento hanno cominciato a vendersi (e hanno continuato a farlo fino ad oggi) agli imprenditori del Nord, che potevano permettersi di pagare mazzette più pesanti, e a stringere accordi con la camorra.

Da questo intreccio affaristico-malavitoso è venuta fuori la devastazione del Meridione, lo scempio e il saccheggio del territorio, la speculazione edilizia, con la costruzione di case im-popolari di cartone dove "relegare la plebe", lo sfruttamento dei lavoratori, la disoccupazione che ha raggiunto dimensioni inaudite, la povertà che investe sempre più famiglie, la criminalità sanguinaria che detta legge indisturbata e semina morte tra gli innocenti.

 

Lo stato attuale non ci appartiene, esso è ovunque in decomposizione e fondato su un sistema di partiti che sono delle vere associazioni a delinquere. Uno stato che fa delle globalizzazione delle finanza e dei mercati la sua politica economica, mettendo fuori gioco le differenze sociali e culturali, le economie minori, ma più profonde, che rispettano le vocazioni territoriali delle genti.

Il Sud si trova di fronte ad una crisi economica senza precedenti : nelle regioni meridionali si concentra il 56.6% dei disoccupati italiani ed appena il 28.2% degli occupati, malgrado che dall’Abruzzo alla Sicilia viva oltre un terzo della popolazione italiana. Tra i 15 ed i 29 anni il tasso di disoccupazione è addirittura del 51.8% dei diplomati e del 45.9% fra i laureati. Tutte cifre che al Sud sono al doppio rispetto a quelle nazionali. L’aumento dei senza lavoro nel periodo aprile’96 - aprile’97 è stato del 6.1%.

Inoltre, assieme alla disoccupazione cresce anche la povertà. Nel Meridione il 22.3% delle famiglie è al di sotto della linea di povertà, contro il 20.6% del 1994 e il 19.4% del 1991; nel contempo invece diminuita l’incidenza della povertà nel Nord e nel Centro del paese, cosicché il divario si è allargato. La povertà dunque, si meridionalizza: nel 1991 il55% delle famiglie povere italiane viveva nel Sud, nel 1996 la proporzione è salita al 71%.

Il divario economico e sociale tra le due italie aumenta ogni giorno che passa. E, alla fine, i debiti dell’Italia unita li paga solo il popolo meridionale, che ne è anche la parte più debole. Infatti per ripianare i buchi di bilancio lo stato toglie i sussidi, reti di solidarietà, lavoro e aumenta le tasse sul consumo che gravano già sui magri redditi delle famiglie. Di questo passo il Mezzogiorno si avvicina alla Corea e all’India, dove centinaia di milioni di esseri umani vivono con le loro famiglie in condizioni di estrema miseria, in baraccopoli decrepite ai margini della città, in compagnia dei ratti e dei cumuli di immondizie.

Dov’è lo stato ? Cosa fa per fronteggiare questa situazione divenuta drammatica e non più sostenibile ? Distribuisce incentivi, contributi e finanziamenti agli amici industriali e ai seguaci dell’alta finanza e del gran capitale. "I poveri sono poveri, perché i ricchi sono troppo ricchi", diceva Evita Peron. E oggi la forbice si allarga sempre di più……..

Ecco perché se il Nord vuole la sua autonomia, il Sud non è da meno. Anzi. Ecco perché è giunto il momento di liberarsi della zavorra dello stato accentratore e sanguisuga, motore dell’ideologia nordista e industrialista che sfrutta e affama il popolo meridionale. Il Sud vuole fare da sé e vuole la sua indipendenza politica.

Ecco perché la LEGA SUD.

Un movimento che vuole essere la voce di tutti coloro ai quali non è concesso dissentire, che vuole organizzare l’opposizione e la protesta e trasformare il malessere sociale del popolo meridionale in energia, per dare il colpo di maglio agli equilibri prestabiliti sulla nostra pelle. Con la LEGA SUD il Sud tornerà ad essere artefice del proprio destino.

Gianfranco Vestuto

 

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