Il programma politico della Lega Sud Ausonia
La
Lega Sud è un movimento meridionalista di opposizione politica
e di salvaguardia sociale Ovunque, in Europa e nel mondo intero, è
in atto un'accelerazione del processo di disintegrazione delle unità
nazionali e della stessa idea di stato, così come è stata
concepita a partire dalla Rivoluzione Francese. Si va viceversa affermando
la tendenza a costituire le piccole-grandi patrie che, basate su una identità
radicata nel territorio, rappresentano la prima risposta ai progetti di
globalizzazione innescati dall'alta finanza e dal gran capitale. Nelle
piccole-grandi patrie risultano infatti prevalenti il legame comunitario
e la solidarietà rispetto all'individualismo, all'egoismo ed allo
sfruttamento mondialista. Anche in Italia l'unità nazionale, di
matrice savoiarda e di derivazione giacobina, si va frantumando. Essa
d'altronde non appartiene né alla nostra storia, né alla
nostra cultura: ci è stata semplicemente imposta. Così
come ci è stata imposta l'esaltazione del risorgimento, del
tricolore e delle figure storiche di quanti hanno invece, alla luce degli
avvenimenti storico-politico-economici, la grave responsabilità
di aver affossato la civiltà meridionale. Dal 1860 in poi il governo
unitario, per mezzo di una politica economica interessata esclusivamente
a favorire il Nord, ha ininterrottamente succhiato le risorse meridionali,
squilibrando pesantemente lo sviluppo delle diverse parti della penisola.
Prima hanno rastrellato i 443 milioni di lire-oro circolanti nel Regno
delle Due Sicilie e venduto le terre demaniali del Sud, con il Cui ricavato
pagarono i massicci investimenti per la bonifica idraulica della Pianura
Padana e garantirono al Settentrione nuove opere pubbliche. In seguito,
attraverso la fantomatica politica degli interventi straordinari nel Mezzogiorno,
hanno continuato a favorire le imprese del Nord e Centro Italia, che hanno
attinto prevalentemente dai fondi stanziati. Al Meridione un solo ruolo
di sottosviluppo: fornire braccia, cervelli e rappresentare un mercato
di sbocco per le aziende nordiste. Inoltre, corrompendo sistematicamente
i politicanti meridionali, traditori della causa del loro Popolo, hanno
sempre goduto di libertà dei loro programmi di saccheggio. Di pari
passo al processo di colonizzazione economica veniva portato avanti un
piano teso all'indebolimento del Popolo meridionale, in quanto Popolo.
Hanno provato a svuotarlo di ogni sua specificità. Hanno tentato
di distruggere ogni radice sociale, storica, linguistica e culturale.
Hanno pesantemente minato ogni senso di appartenenza. Impoverite nella
memoria storica, indebolite nella volontà di darsi un destino comune,
le masse meridionali si sono arrese, consegnandosi a modelli culturali
stranieri.
Proprio
dal recupero e dal rilancio del sentimento di Popolo, la Lega Sud Ausonia
dovrà iniziare la sua azione finalizzata al raggiungimento
della piena e libera autodeterminazione. Non vi sono formule di governo,
né programmi politici in grado di ribaltare la situazione, senza
che prima nascano degli uomini nuovi. Con una propria autonomia politico-amministartiva
infatti, costretto a contare esclusivamente sulle proprie forze e su un
patrimonio culturale, ambientale e monumentale mai adeguatamente e coerentemente
valorizzato, il Sud potrebbe recuperare rapidamente il terreno perduto,
tornando ad essere il nucleo nevralgico della cultura e della geopolitica
mediterranea, area destinata ad un'eccezionale potenzialità di
sviluppo economico. Ma nel contempo è necessario liberarsi della
borghesia compradora e della classe politica cialtrona che per decenni,
incurante degli interessi della propria terra e dei propri concittadini,
si è arricchita accordandosi con i poteri forti. La Lega Sud
Ausonia dovrà intervenire in alcune scelte strategiche, individuando
delle idee forza motivanti e significanti. Dalla determinazione di obiettivi
e strategie, infatti, nasceranno le linee di vetta che caratterizzeranno
il terzo millennio del Popolo sudista. Con forza e determinazione dovranno
divenire la bandiera di ogni singolo cittadino, di ogni generoso e coraggioso
militante.
Anzitutto é
necessario contrastare ed espellere ogni forma di invasione culturale
e dominazione neocolonialista. Un buon meridionalista non dovrà
mai accettare il modo di parlare, di vestire, di mangiare, la dominazione
culturale e politica degli americani o di altri stranieri, per nessun
motivo. Anche nella scuola e nell'Università deve essere promossa
una vera cultura, basata su una visione del mondo e della vita spirituale
e non economicistica. Una parte importante dovrà essere assegnata
allo studio della lingua napoletana, della letteratura, della poesia,
del teatro napoletano e meridionale. Il sistema radio-televisivo, pubblico
e privato, deve subire un cambiamento totale. Bisogna avviare al Sud un
sistema radio-televisivo con programmi di informazione e di spettacolo
secondo una linea di identità meridionale. Vi deve poi essere una
rete di emittenti televisive a carattere regionale che si interessino
principalmente all'informazione e alle esigenze locali.
Una particolare
attenzione va riposta nella riqualificazione dell'ambiente, che è
poi lo scenario nel quale si sviluppa l'azione dell'uomo. Risanamento
urbanistico ed edilizio, salvaguardia delle risorse, investimenti ecocompatibili.
Disarmare il cemento. Bisogna liberare il Meridione dal cemento delle
costruzioni che lo hanno deturpato e ricostruire le città per intero
secondo criteri architettonici favorevoli ad una maggiore vivibilità
umana. Già da soli, questi provvedimenti risolverebbero il grande
problema della disoccupazione. Ma si devono anche ricostruire le montagne
saccheggiate, ricomporre gli argini dei fiumi cementificati e disinquinarli,
far rivivere i centri storici, recuperare i tessuti urbani delle città
di provincia. Il turismo deve essere il settore trainante per l'economia
del Meridione, per favorire il maggior aumento dei posti di lavoro. Ma
è necessario promuovere meglio l'immagine del nostro territorio,
decentralizzare le competenze, favorire l'autonomia delle regioni, favorire
tutte le iniziative che salvaguardino l'ambiente, promuovere alleanze
strategiche interregionali e con i paesi del Mediterraneo, e infine valorizzare
l'offerta di servizi e infrastrutture delle città per migliorarne
la vivibilità. E ciò non dovrà essere appannaggio
delle multinazionali, ma delle piccole e medie imprese, in special modo
di quelle a carattere familiare. La Lega Sud Ausonia intende promuovere
la socializzazione e la partecipazione dei lavoratori agli utili nelle
grandi imprese e al processo decisionale, per contribuire ad una migliore
redistribuzione delle ricchezze, oggi scandalosamente in poche mani. Si
deve combattere con ogni mezzo il processo di privatizzazione, che intende
svendere ai grandi gruppi capitalistici i beni e le società che
forniscono servizi essenziali (telecomunicazioni, energia, sanità,
scuola) alla comunità. La Lega Sud Ausonia è contro
ogni forma di monopolio che causa un ingiusto arricchimento a favore dei
più potenti. Questi processi stanno provocando l'impoverimento
a livello mondiale e locale non solo dei ceti più deboli, ma anche
della piccola e media borghesia, degli artigiani, dei contadini, e di
tutte le attività intellettuali e professionali esercitate onestamente.
La privatizzazione della sanità e della scuola è la dimostrazione
di come i governi guidati dai banchieri intendono negare ai cittadini
anche il diritto di curarsi, che deve essere garantito a tutti gratuitamente,
mentre vogliono invece finanziare le scuole private, luoghi di sfruttamento
e mercato di titoli di studio. Quella della disoccupazione, soprattutto
giovanile, è la prima emergenza da affrontare al Sud: il terziario
continua a perdere posti e le retribuzioni crescono meno dell'inflazione.
Per la Lega Sud Ausonia è urgente promuovere grandi opere
infrastrutturali e introdurre la detassazione degli utili reinvestiti.
Dovranno essere avviati, non solo sulla carta, seri e validi corsi professionali
e di conoscenze tecniche, per sviluppare anche un apprendistato di nuovi
mestieri, soprattutto in quei settori che ci vedono riconoscibili nel
mondo: beni culturali, turismo, artigianato e agricoltura. Si promuoverà
così un tipo di sviluppo, non mirato al profitto e allo sfruttamento
bestiale delle risorse e dei lavoratori, che farà di Napoli non
solo la capitale dell'area mediterranea, ma un punto di riferimento in
Europa e nel mondo. Per tutti i giovani, al diciottesimo anno di età,
salario d'ingresso per la durata di cinque anni, con successivo inserimento
obbligatorio. Nel periodo di grossa crisi del sistema occidentale in questa
fase vedremo sempre più la scomparsa del piccolo commercio e delle
botteghe artigiane, sostituite da grosse catene commerciali che, oltre
ad imporci i loro prodotti e i loro prezzi, ci renderanno sempre più
soli tra la folla. La Lega Sud Ausonia si batte perciò per
il blocco dell'apertura dei supermercati, e per avviare indagini in profondità
sulla provenienza dei capitali e sul sistema di vendita e sulla provenienza
dei prodotti. La Lega Sud Ausonia vuole altresi misure per la salvaguardia
delle botteghe artigiane (ottimi laboratori per l'inserimento dei giovani
nel mondo del lavoro). La Lega Sud Ausonia vuole organizzare la
lotta contro coloro che esercitano attività dannose all'interesse
della comunità e contro quanti commettono delitti contro il popolo,
come gli usurai e gli sfruttatori di ogni risma, che devono essere isolati
e condannati. Lavorare meno lavorare tutti: orario di sei ore per cinque
giorni a settimana a parità di salario reale.
E' inammissibile
che continui l'opera di disinformazione, di diffusione di vere menzogne
storiche sulle vicende del nostro Sud da parte anche e soprattutto di
libri di testo editi da case editrici napoletane e meridionali, che non
dimostrano spirito critico, amore della verità, orgoglio e volontà
di difesa dell'identità e della memoria storica. I partiti nazionali,
per la loro impostazione fortemente unitaria, non riescono a realizzare
un'azione libera dai ricatti degli interessi strettamente nordisti. Tutti
i partiti nazionali non hanno mai svolto una vera azione di educazione
politica delle masse meridionali, considerando più funzionale ai
loro interessi trasformisti contare su una docile e inconsapevole massa
elettorale da barattare con i notabili del potere nordista. La smisurata
immaturità dei politici meridionali ha consentito che la borghesia
si impadronisse della rappresentanza politica delle province e dei comuni.
Dopo l'unità, la borghesia meridionale, sempre assorbita dal trasformismo,
non ha esitato ad aderire incondizionatamente alla politica dei ceti dominanti
del Nord per rimanere a galla al Sud. Nel loro gretto particolarismo i
politici meridionali hanno da sempre svolto la lotta politica esclusivamente
attorno alla cassa degli enti locali, consentendo l'ingresso di rappresentanti
di potenti gruppi malavitosi sinanche nei quadri di partiti istituzionali.
In cambio dell'immunità locale la politica meridionale è
stata spinta sempre più nel chiuso orizzonte degli interessi locali,
lasciando agli immutati padroni dell'alta finanza, delle grandi industrie,
allo Stato il compito di tracciare tutte le direttive politiche e la scelta
dei criteri distributivi.
Le condizioni climatiche
delle regioni meridionali (l'antica Ausonia) sono favorevoli
allo sviluppo e all'organizzazione di un'agricoltura che utilizzi i metodi
di coltura naturali e biologici. Il servizio di leva, oltre che essere
inutile, è un'ulteriore palla al piede per i giovani che cercano
lavoro. Anziché regalare un anno a questo Stato che non merita
alcun sacrificio, il servizio di leva dovrà essere sostituito con
servizi civili (assistenza anziani, rimboschimento, servizi ecologici,
ecc.) remunerati con salario d'ingresso. La casa è un diritto.
Sulla prima casa non deve gravare nessuna tassazione. Nel Meridione bisogna
cominciare a costruire zone residenziali secondo i moderni criteri bioarchitettonici
per assicurare a tutti una casa a dimensione umana e non in quartieri-ghetto
alienanti, degradanti e criminalizzanti come quelli dell'edilizia speculativa
degli ultimi anni.
Per i tuoi commenti: legasud@legasud.it
Home
Page
|